Approssimazioni, condivisioni è un progetto ideato da Vite in transito, realizzato in collaborazione con la biblioteca civica di Rimini che vuole contribuire al “disarmo” culturale e proporre un percorso di Approssimazione all’altro: de-centrarsi, avvicinarsi all’altra cultura, all’altra religione, in un processo di riconoscimento e di conoscenza reciproca, in vista di una convivenza rispettosa delle differenze  Progetto nato come un’esplorazione della cultura e del mondo islamico con le sue luci e le sue zone d’ombra  attraverso film, concerti, esperienze di dialogo e convivialità, si allarga poi all’esplorazione della storia e della cultura dell’Africa, delle Afriche.
 La prima tappa di questo viaggio tra culture nell’ottobre del 2016 si articola in 3 momenti: un incontro, in Biblioteca sul dialogo tra cristiani e musulmani con un imam e un monaco camandolese, la proiezione del film Il destino e un’esperienza di dialogo conclusa da un momento conviviale tra musulmani/e e socie di Vit e cristiani/e della parrocchia di S. Raffaele, di Rimini, il 27 ottobre giornata mondiale del dialogo cristiano-islamico.
La seconda tappa del percorso nel maggio- giugno del 2017 con 2 film: La bicicletta verde e Viaggio alla Mecca, un dialogo su La donna e l’Islam. in biblioteca e un concerto di musica ottomana.
Nel 2019 in febbraio la terza tappa di Approsimazioni, condivisioni, prende il nome di l’Africa in noi, storie di colonie e migrazioni. Il viaggio tra culture non poteva e non puo’ ignorare la realtà delle migrazioni e il suo nesso con il colonialismo. L’Africa è non solo tra noi, ma anche in noi. In collaborazione con L’Istituto storico di Rimini e la biblioteca Gambalunga abbiamo proposto una lezione-conversazione con una docente di Unibo, esperta del colonialismo italiano nel Corno D’Africa, un film, La battaglia di Algeri, ancora molto attuale, la presentazione del libro Timira, con la partecipazione di Antar Marincola coautore e una mostra.
La quarta tappa del percorso di Approsimazioni dal titolo L’africa in noi, confini di terre e di mare non ha potuto essere realizzata nel 2020, a causa della pandemia. Appena possibile tireremo fuori dal cassetto il programma ( una lezione- conversazione di storia delle migrazioni africane, un film e un documentario, un libro, un concerto) e lo proporremo.
Locandina Seyir

L’ Africa in noi, perché

Approssimazioni, condivisioni 3: L’Africa in noi

L’associazione multiculturale Vite in transito, che opera per una cultura dell’incontro, per l’inclusione e la convivenza delle differenze, propone il terzo ciclo di incontri di Approssimazioni, condivisioni, esperienze di dialogo interculturale e inter-religioso. Questa iniziativa vuole rispondere a un bisogno del momento presente, caratterizzato da islamofobia, chiusure nei confronti del diverso, xenofobia, razzismo, atteggiamenti acuiti da insicurezza economica, che coinvolge larga parte della nostra società, risentimento, paura, ignoranza, alimentati ad arte per biechi calcoli politici ed elettorali. In questo contesto il grande esodo, causato da guerre, impoverimento delle regioni africane e asiatiche, dalla desertificazione, porta nei nostri paesi uomini, donne e ragazzi che “vengono a riprendersi quello che noi gli abbiamo tolto” (Luciano Canfora), e che diventano un capro espiatorio.  In realtà possono essere e sono una risorsa; l’Italia, se vuole avere un futuro, ha bisogno di rinnovarsi con l’apporto demografico, economico e culturale dei migranti, deve riconoscere di essere un paese multiculturale e deve riconoscere le responsabilità storiche dovute al passato coloniale e alla mala cooperazione messa in atto nel Corno d’Africa. Non è un caso che la maggior parte degli africani/e che approdano sulle nostre coste provengano dal Corno d’Africa.  Al pregiudizio e all’ignoranza dobbiamo rispondere con un di più di conoscenza e di consapevolezza. Collocare in una prospettiva storica le migrazioni, vederne le radici storiche può mettere in circolo antidoti ai veleni della xenofobia e del razzismo.

L’irruzione nel presente di un perturbante che dal passato insiste a interpellarci ci risveglia alla possibilità di immaginare una riparazione etica ed estetica del mondo.( F. O. Dubosc) A questo obiettivo di riparazione etica del mondo hanno contribuito gli studi e il pensiero postcoloniale, che si sono sviluppati a partire dall’opera di E. Said ( Orientalismo) , pensiero che si inscrive  nelle lotte sociali dei paesi colonizzati e ha contribuito a una lettura alternativa della modernità, mettendo in luce l’intreccio tra cultura e potere, nel rapporto tra Europa e paesi colonizzati e le contraddizioni della cultura europea e americana con il divario tra proclamazioni di principi umani universali e pratiche di violenza  disumanizzante.;  proponendo,  anche attraverso la decolonizzazione del nostro immaginario un sapere che trasformi il mondo ( A. Mbembe Che cos’è il pensiero postcoloniale?  Su Aut aut, 2008, traduzione da Esprit, 12, 2006

Mariolina Tentoni