24.07.2021
Mai avremmo immaginato che uno dei valori più belli ed importanti per l’uomo quale la solidarietà sarebbe diventato un reato.
Accade che in questa nostra Italia si è liberi di girare con la pistola carica e di ammazzare una persona inerme, mentre mettiamo sotto processo chi si prende cura dei migranti martoriati che arrivano a Trieste dopo aver superato la terribile e mortifera rotta balcanica, come avvenuto per Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, rjinviati a giudizio con l’accusa di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» con la loro associazione di volontariato Linea d’Ombra. Lorena e Gian Andrea sono noti alla stampa di mezzo mondo per essere i ‘samaritani’ che ogni sera sul piazzale davanti alla stazione cittadina giungono con il loro carrello verde carico di farmaci, disinfettanti, fasce e cerotti con cui ripetono quello che è passato alle cronache come il rito della “lavanda dei piedi laica”. Si prendono cura di chi è riuscito a superare il “game”, la traversata a ostacoli dai Balcani all’Italia.”
Li abbiamo recentemente invitati a Rimini.
Abbiamo conosciuto e apprezziamo il loro lavoro. Alcunni di noi li conoscono da tanto tempo e e li stimano tanto Per questo riteniamo assurda questa accusa e rinnoviamo la nostra amicizia e i nostro sostegno ad Andrea e Lorena. Non possiamo accettare che la solidarietà sia considerata un reato e seguiremo con attenzione le vicende processali.
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